Le crociate furono una serie di guerre, combattute tra l’XI e il XIII secolo fra eserciti raccolti da regni cristiani europei ed eserciti musulmani prevalentemente sul terreno dell’Asia minore e nel Mediterraneo orientale. Poichè esse furono benedette, e spesso invocate, dal Papato e motivate da un sentimento eminentemente religioso che intendeva liberare la terra ove nacque, predicò e morì Gesù Cristo dall’occupazione musulmana, vengono definite “guerre di religione”. Tuttavia esse ebbero di fatto anche non trascurabili moventi politico-economici all’interno del mondo feudale medievale europeo e bizantino. Sono altresì considerate da alcuni come la risposta della Cristianità al jihad islamico del VII secolo e come un concreto fine la difesa dei Cristiani in Terra Santa contro i musulmani. Per molti altri autorevoli studiosi, si trattò invece di una serie di cruente aggressioni armate che miravano a conseguire un personale arricchimento materiale e d’immagine. Malgrado il prevalente giudizio di questi ultimi e l’uso negativo del termine quando si voglia sottolineare un conflitto i cui moventi siano deprecabilmente ideologici (come sinonimo quindi di guerra santa), la parola conserva nondimeno in gran parte la sua originaria valenza semantica positiva, quando ad esempio viene usato per raccomandare alcune campagne caratterizzate da un forte afflato culturale o sociale. La parola spagnola cruzada risale alla metà del XIII secolo, allorché l’epoca di quelle che oggi chiamiamo Crociate era praticamente conclusa. L’uso storiografico della parola “crociata” fu affare della fine del XVIII secolo. Il nome deriva dalla croce che i partecipanti alla crociata avevano cucita sulle vesti, che simboleggiava il loro pellegrinaggio e i voti contratti. Nelle fonti antiche si può semmai trovare l’espressione cruce signati riguardo ai crociati anche se i soldati bizantini chiamarono loro stessi “Soldati della Croce” già all’epoca di Eraclio. Per indicare le Crociate veniva usata anche l’espressione negotium crucis. All’appello del Papa Urbano risposero nella prima crociata 40.000 persone di cui solo una piccola minoranza erano cavalieri. Tuttavia, a differenza di quanto si pensa oggi, non partirono solamente avventurieri in cerca di fortuna o cadetti delle famiglie che non avevano diritto alla successione, la maggior parte dei cavalieri crociati erano infatti signori nobili che vendevano i propri possedimenti per permettersi l’armatura e il viaggio in Oriente per sé e per i propri cavalieri fedeli: a partire per la croce non fu chi aveva meno da perdere ma chi possedeva di più. Anche se qualcuno sperava di fare bottino, il papa aveva decretato che le conquiste sarebbero spettate al “principe” Alessio Comneno nel caso della prima crociata.
@Il Rifugio degli Elfi